Un cappotto ad uovo, morbido, appoggiato sulle spalle. E un paio di lenti macro per celare lo sguardo quel tanto che basta per intrigare uno spettatore qualsiasi.
Un abito, trapeziodale, geometrico, grafico, che taccia le forme per concentrarsi solo sulla moda. E che sia sixties, infinitamente sixties.
Uno stile alla garçonne, come solo Yves sapeva creare. Con quella femminilità paradossalmente androgina.
Le stampe, surrealiste, eclettiche, trompe l’oeil di Elsa Schiapparelli. E i suoi grandi fiocchi irriverenti, come se non ci fosse un domani.
Un peplum dress firmato Madeleine Vionnet, perché fu lei a coniarlo. E bisogna riconoscerlo e ribadirlo.
L’Op Art, Ossie Clark e le sue fantasie cinetiche, ingannevoli, come un’illusione ottica in un grado di guardare il mondo con occhi diversi.
Che vi sia d’ispirazione, da spunto, da riflessione.
La sesta foto e’ uno spettacolo!!!
Io adoro lo stile della prima….fantastico!!
wow che immagini meravigliose!!
Direi proprio che è uno stile senza tempo: perfetto ;)))
http://www.lostinunderwear.blogspot.it
Bellissime immagini^.^
Kisses
MyGlamourCupcake.blogspot.it
Io credo che queste immagini, in fondo, siano ciò che della moda si è dimenticato.
A me hanno dato un’emozione, la stessa emozione che saprebbe darmi un dipinto cubista o romantico, una statua neoclassica.
Quella più suggestiva per quanto mi riguarda è la terza: la masculinité dell’abbigliamento vede i suoi limiti con il rossetto e il volto dolce ed intrigante che è quello di una donna. Questo post ha preso in pieno l’essenza di quest’arte nobilissima, ormai dimenticata a causa delle speculazioni di gruppo che l’hanno abbracciata negli ultimi decenni!
xx,Giuls!
http://introeyesme.blogspot.it
Davvero bellissime immagini, di forte ispirazione!
Se ti va passa da me per un saluto 😉
Baci, Elena
Sicuramente tutto questo fa’ riflettere su come non possa esserci presente degno di nota senza un passato ricco d’onore!